Gian Lorenzo Bernini |
Gian Lorenzo Bernini fu uno dei personaggi più influenti del Seicento italiano nacque a Napoli nel 1598 e morì a Roma nel 1680. Architetto, scultore, pittore, scenografo, scrittore di teatro è senza ombra di dubbio il massimo protagonista della cultura figurativa barocca.
In lui fu sempre presente la ricerca dell’effetto scenografico, avendo cura di fondere scultura e architettura in un’unica spazialità, nella quale anche la luce veniva magistralmente controllata.
Tutte le sue opere sono degli autentici capolavori ma una in particolare rappresenta il periodo cruciale della ricerca berniniana, un’opera nella quale confluiscono tre arti architettura, scultura e pittura, si tratta de l’Estasi di Santa Teresa d’Avila, custodita nella cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma, realizzata nel 1647-1652.
Questa scultura venne commissionata a Bernini dal cardinale Federico Cornaro per la cappella di famiglia all'interno della quale realizzò uno dei suoi capolavori più celebrati. Tutta la cappella venne concepita come uno spazio teatrale, tipicamente barocco, con tanto di palchetti laterali da cui si affacciano i committenti per ammirare l’evento miracoloso ovvero la Santa spagnola che viene "attaccata" dalla fede, simbolicamente rappresentata dalla freccia che sta scagliando l’angelo e dai raggi divini in bronzo che giungono dall’alto.
L'Estasi di Santa Teresa d’Avila 1647-1652 |
In questo fastoso impianto scenico Bernini abbandona la compostezza classicheggiante della scultura rinascimentale e Santa Teresa e l’angelo sembrano i protagonisti di un quadro vivente, persino le pieghe delle vesti sono talmente vive da sembrare seta. Bernini immaginario idealizzò la Santa distesa, quasi sospesa e un sorridente angelo in procinto di trafiggerle il cuore con una freccia, dietro i due protagonisti una cascata di raggi luminosi che sembra alludere alla presenza divina.
Misticismo e sensualità in questa scultura sono legati da un legame sottile quasi impercettibile al limite dell’erotismo infatti il rapimento estatico sembra confinare con l’estasi sensuale sottolineato dall’espressione del volto abbandonato, il capo piegato all’indietro e dagli indumenti scomposti.
Bernini era prima di ogni cosa uomo di teatro e dunque perfetto conoscitore delle tecniche e dei trucchi ottici proprio per questo con l’Estasi di Santa Teresa d’Avila è riuscito ad impostare un vero e proprio spettacolo, con conseguente effetto magico della Santa sospesa a mezz'aria.
Quest’opera oltre a produrre un effetto di incredibile ammirazione per la messa in scena finisce soprattutto per suscitare un forte impatto emotivo per chi la guarda, l’immedesimazione è data soprattutto dall’enigmatica espressione della Santa che contribuisce a coinvolgere lo spettatore dato il suo status di opera sacra che rivolgendosi ai sensi diventa anche esperienza interiore.
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